Negli antichi testi dello yoga si parla di otto pranayama, otto tecniche di respirazione che sono diventate dei «classici»; una delle loro caratteristiche è la ritenzione del respiro, perlopiù a polmoni pieni, per tempi anche prolungati.
Le ritenzioni di respiro non sono adatte a tutti; non vanno praticate, per esempio, se abbiamo la pressione alta, o problemi cardiaci anche lievi.
Possiamo, però, sperimentare alcuni di questi pranayama senza ritenzioni di respiro o con ritenzioni molto brevi, godendo comunque dei loro effetti.
Una delle tecniche più curiose è denominata sitkari, adatta a essere praticata durante l’estate.
Nell’Hatha Yoga Pradipika se ne dicono meraviglie: non solo rinfresca tutto il corpo, ma aumenta la bellezza e il vigore del praticante, allontana la fame e la sete, il torpore e la sonnolenza.
Per sperimentarla:
sedete a gambe incrociate o assumete una qualsiasi postura che sia comoda, stabile e permetta di mantenere la colonna vertebrale perfettamente eretta. Eseguite qualche respirazione profonda, diaframmatica, per calmare la mente e aumentare la capacità respiratoria. Chiudete gli occhi.
Poi premete con delicatezza l’arcata dentale superiore sull’arcata dentale inferiore ed esponete i denti separando le labbra senza creare tensioni. Inspirate l’aria dalla bocca, facendola passare negli spazi tra i denti e producendo un sibilo.
La punta della lingua si appoggia (ma non è obbligatorio!) sul palato superiore. Se lo desiderate, trattenete il respiro, per qualche secondo, poi chiudete la bocca ed espirate lentamente da entrambe le narici.
Si consiglia di eseguirlo una ventina di volte per ottenere un buon effetto rinfrescante, ma il modo migliore per sapere quante ripetizioni fare è ascoltare che cosa avviene nel nostro corpo…
PROVATE!