E’ un pò che non scrivo,
ci sono periodi in cui l’ ispirazione si concretizza in gesti, movimenti, azioni o silenzi, e le parole non escono fluide nè dalla bocca nè dalle mani.
Il desiderio di mandarvi gli auguri c’era ma attendevo un richiamo dal cuore a cui dare voce.
E poi semplicemente così, come solo la realtà sa fare, qualcosa di inaspettato entra nell’ intimità senza chiedermi permesso…stamani un incontro, casuale, ha mosso il fondo.
E’ periodo di Natale, è periodo di feste, di conclusione dell’anno… ci si ferma spesso per rinnovarci gli auguri in qualcosa di buono e generalmente ( leit motiv) in qualcosa di meglio.
E così ho fatto anche io, ho portato i miei auguri di buone feste presa dai convenevoli, in modo leggero e forse un pò meccanico….ma chi avevo davanti ha spostato il tiro.
Un sorriso e un disagio ” le feste natalizie sono un momento impegnativo dove le assenze e le solitudini si fanno sentire più forti”, il sorriso era il suo, il disagio tutto mio.
E così, riprendendo a camminare, ho pensato a come la A di auguri è anche la A di assenza e come un milione di auguri non riempiono anche solo un’assenza , se a noi molto cara.
Sono due “a” preziose e non interscambiabili … cosa può scaldare il cuore tra gli auguri e una grande assenza?
Non ho trovato la risposta ma ho trovato queste parole che traboccano di presenza, sottile e penetrante come il sibilo del vento, come il suono del respiro.
Accogliamo lo Spirito
come la vela prende il vento,
sia quel vento di passione ad orientarci,
per non restare preda delle nostre conquiste,
o permettere alle nostre paure di possederci.
Luigi Verdi.
Questo è il mio Buon Natale. Dove la speranza si rinnova.