La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, noi non dobbiamo, ed in realtà non possiamo evitare lo stress, ma possiamo andargli incontro in modo efficace traendone vantaggio, imparando di più sui suoi meccanismi, ed adattando ad esso la nostra filosofia dell’esistenza…” Selye E. “The evolution of the stress concept”
Ho imparato e sperimentato che lo stress accompagna situazioni di vita “positive” e gioiose o “negative” e pesanti,… e comunque lo ringrazio perchè è stato ed è tutt’ora un grande maestro di conoscenza e relazione (con me stessa in primis), un motore e stimolo ad approfondire i meccanismi della mente ( mente-corpo-cuore) di fronte alle vicissitudini della vita.
Mi sono messa in cammino in giovane età avvicinandomi al training autogeno e percorsi in ambito psicosomatico, poi ho incontrato lo YOGA, di cui mi sono innamorata, e fondamentale nel mio processo di crescita è stata la psicoterapia bioenergetica. Sono entrata in contatto con la mindfulness partecipando ai protocolli MBSR – Mindfulness Interpersonale – MBCT ed altri seminari a tema “consapevolezza”.
Ho proseguito nella formazione “mindfulness” ampliando i miei orizzonti e andando oltre lo strumento “protocollo “…e tutt’ ora sono in cammino…
ma cosa vuole dire mindfulness?
“Mindfulness è la consapevolezza che si attiva attraverso il portare attenzione al processo dell’esperienza psicocorporea così come si svolge momento per momento. La consapevolezza implica un’attenzione intenzionale, bilanciata, non giudicante, centrata nel presente e focalizzata in profondità sul manifestarsi ininterrotto dei fenomeni della mente e del corpo”. Definizione tratta da Associazione Mindfulness Project.
Divenire consapevoli dell’esperienza momento per momento, portare attenzione e gentilezza a quel flusso continuo di sensazioni fisiche, emozioni e pensieri che ci abitano; in pratica imparare ad osservare come un testimone ciò che avviene “dentro”.
Ho scoperto nel tempo che “la pratica” ( perchè di questo si tratta) mi rende accogliente verso la naturale vulnerabilità che mi abita, più comprensiva verso la fragilità altrui, più in sintonia con il mondo interno ed esterno: imparo ad osservare ciò che mi accade in relazione agli stimoli , dandomi la possibilità, quando riesco, di rispondere invece che reagire.
A volte basta poco, a volte ci vuole molto…ma in una situazione di difficoltà so che posso spostare l’attenzione dal fuori al dentro attraverso un semplice elemento come l’ascolto del respiro e del suo movimento nel corpo e ciò influisce sulla risposta a quello stimolo riducendone l’intensità e il potere trascinante nei meandri di una reazione impulsiva.
La “presenza mentale” e le pratiche che mi aiutano a svilupparla e mantenerla mi sostengono nel focalizzare l’attenzione, essere maggiormente assertiva (e meno reattiva), rendermi conto di ciò che mi succede quando mi sta accedendo, essere più lucida nelle decisioni da prendere, conoscere i miei limiti e fidarmi delle mie risorse, in sintesi vivere e lavorare meglio.
Conoscersi é un percorso tutt’altro che lineare: talvolta mi sento in bilico in un sentiero scosceso e faticoso, altre volte cammino sicura su una strada che sembra spianata, mentre la visuale sulla realtà si amplia e sono in contatto sincero con me stessa e con gli altri.
Durante la partecipazione ai protocolli mindfulness ho iniziato ad approfondire le radici da cui sono scaturiti avvicinandomi alla meditazione vipassana della tradizione buddista theravada e in particolare agli insegnamenti dei discepoli di Ajahn Chan come Ajahn Chandapalo. Proseguendo nella meditazione ho incontrato la MPA – Meditazione Profonda e Autoconoscenza di M. Ballester.
Il mio percorso evolutivo si è naturalmente integrato con il lavoro di progettista, formatore e communication designer e da qualche tempo propongo interventi di prevenzione e gestione dello stress per gruppi di operatori, team, in diverse realtà e in ambito socio sanitario, con Massimo Gusmano, presidente dell’ Associazione Mindfulness Project e docente della Scuola Mindfulness Counseling nazionale
Nel frattempo la mia formazione prosegue:
ho partecipato al corso di aggiornamento L’ approccio della Mindfulness nella conduzione dei gruppi presso il Centro Mindfulness Project di Milano….ed altri percorsi tematici.
Ho conseguito la qualifica di istruttore yoga CSEN – CONI e la qualifica di insegnante YOGA ALLIANCE Italia – International E-RYT 200 nel 2015, ( più di 2000 ore di insegnamento)
Ho terminato il master biennale di specializzazione OPERATORE YOGAWELLNESS e YOGATHERAPY presso l’Università degli Studi di Parma – in collaborazione con l’Istituto Governativo per la ricerca scientifica sullo yoga del nuovo Ministero per lo Yoga e l’Ayurveda (AYUSH) del Governo Indiano.
Interessata allo yoga quale strumento per approcciare i traumi psicofisici che ci abitano:
sto seguendo la formazione continua del metodo del Dr. Bhole,
esplorando la metodologia di YOGA for CANCER di Tari Prinster,
esplorando la metodologia del Trauma Sensitive Yoga del Dott. Emerson.
Pratico FOCUSING, strumento efficace di trasformazione, che approfondisco con Roberta De Bury, psicologa, psicoterapeuta e trainer certificata. Il focusing è un ASCOLTO che interroga la psiche attraverso il corpo, una tecnica filosofica e psicologica che si avvale della saggezza del corpo per identificare e trasformare i problemi personali: uno strumento per comprendere le nostre emozioni e cambiare i nostri modelli di vita. Mi sono innamorata del focusing perchè incredibilmente potente e trasformativo.
E così cammino…cercando di rimanere connessa al fluire dell’esperienza così come la vita me la presenta, e poter condividere in semplicità e verità i piccoli semi che germogliano nel vaso delle mie giornate.