! THIS PAGE IS ONLY IN ITALIAN LANGUAGE !
Brevi storie di passi dentro e fuori…
Cammino lauretano – Da Assisi a Loreto – dicembre 2023-gennaio 2024
Cammino di San Nilo – da Sapri a Palinuro, dicembre 22/gennaio 2023
Cammino di Fatima – da Nazarè a Fatima ( Portogallo), luglio 2022
Cammino di San Vili – da Trento a Madonna di Campiglio, luglio 2021
Via di Francesco – da La Verna ad Assisi, luglio 2020
Cammino materano – Via Peuceta – da Bari a Matera, dicembre 2019/gennaio 2020
Sul camminare ho introdotto qualcosa QUI, ma vorrei aggiungere qualche riflessione.
I benèfici che apporta il camminare a livello psico fisico e spirituale sono innumerevoli: lo sperimento in prima persona e mi stupisce sempre di quanto il Cammino ‘mi guarisca’.
La premessa è che la ‘guarigione’ é imparare a stare con me stessa e con ciò che mi circonda serenamente .
E’ bello sentire questo desiderio di incontrarsi, ritrovarsi e volersi bene.
Ho la fortuna di non portarmi appresso disagi cronici o invalidanti ma come tutti, ho vari ‘sassi’ nelle tasche o se preferite, qualche peso sulle spalle che lascio a terra volentieri, passo passo.
Siamo Esseri bellissimi e complessi con tante parti in dialogo che talvolta confliggono e ostacolano il naturale fluire della Vita in noi e nelle nostre relazioni, chiudendoci e inceppando il Cammino inteso come Cammino più ampio su questa terra.
Che sìano ferite antiche o cicatrici nel cuore della Vita é esperienza comune vivere periodi di fatica e disagio in cui sentiamo il desiderio di fare spazio dall’ordinario e ‘ritrovarsi’ con il desiderio di tornare all’ Essenziale e alla riscoperta di senso.
E qui il Cammino inizia il suo processo trasformativo come la goccia d’acqua che erode la roccia permettendoci di abbattere quelle resistenze, ostacoli interiori che creano distanza tra noi e gli altri e in qualche modo all’interno di noi stessi.
Non è un abbattere con la forza di volontà ma è più un permettere, un lasciar fare al Cammino, coltivando la fiducia che la Vita è qualcosa di più Grande del nostro IO che si arrovella nei pensieri, nelle emozioni e nelle sensazioni che ci attraversano e che sempre vuole manipolare, intervenire, aggiustare, soluzionare…
E così, camminando, vengono a galla dolori e gioie, immagini, emozioni, ricordi,…di tutto un pò…e non devi far nulla per evitare, risolvere, aggiustare…solo continuare a camminare.
Mi sembra già prodigioso uscire dallo schema del voler essere migliore di quello che sono, del voler andare verso la versione migliore di me stessa, del voler crescere, evolvermi…per rimanere invece con ciò che c’è, esattamente così com’è, nutrendo l’intenzione di ACCOGLIERE e APRIRMI alla VITA pienamente.
Non so se riesco a farvi comprendere con le parole come sento la differenza tra il tendere verso un miglioramento, raggiungimento,etc…. che sottende una sottile sfiducia in se stessi, e l’accogliere ciò che di piacevole e spiacevole la vita ci presenta senza la pretesa di modificarlo, plasmarlo, afferrarlo ad uso e consumo dei propri obiettivi.
Provo utilizzando un esempio yogico e un linguaggio più comune: quanto può essere differente inspirare afferrando, prendendo l’aria (con l’inconscia convinzione che non è mai abbastanza) o lasciarsi inspirare dal respiro che arriva naturalmente dopo l’espirazione, che ha una pausa naturale di sosta e poi riprende il suo flusso…
Provare per credere! 🙂
Questa è per me la naturale evoluzione umana che il Cammino fa emergere spontaneamente: coltivare l’intenzione e togliere l’obiettivo, lo schema, la direzione a tutti i costi, orientare senza dirigere.
E’ un esercizio di FIDUCIA e UMILTA’. L’ umiltà necessaria a non rimanere vittime di se stessi, delle proprie paturnie e idee su di sè e sul mondo,…e la fiducia che ciò che accade è per il nostro bene, sempre e comunque.
Nel mio 2° Cammino in cui ho percorso la Via del Nord di Francesco da La Verna ad Assisi ispirato alle peregrinazioni del Santo nel suo fare esperienza di Dio, la percezione della Sua Presenza mi ha costantemente accompagnata sostenendomi e confortandomi nei momenti di difficoltà…
ma sostare nel Santuario della Spogliazione di Assisi mi ha aperto il cuore immergendomi nel luogo in cui il gesto dello SPOGLIARSI dei Suoi vestiti senza timore della nudità ( non solo fisica ovviamente) diventa passaggio necessario nella vita spirituale – come ci insegnano i grandi Santi/Saggi delle varie tradizioni sapienziali.
Togliere invece che aggiungere; sfrondare l’EGO dai suoi attaccamenti e avversioni più che sommare tecniche, pratiche,esperienze, riti, ….in cui ci illudiamo di ‘sanare’ le nostre ombre, magari indossando ‘un abito più nobile’ senza permettere una trasformazione autentica dei vecchi schemi di pensiero e azione.
E così il gesto del Camminare si compie ad un livello interiore e ci permette di lasciar cadere a terra le storie che ci raccontiamo su noi stessi e gli altri, le illusioni della nostra mente, le pretese e i rancori.
Anche se sono un’entusiasta infiammata da questo ardore non è un pensiero magico a guidarmi… il Camminare non è pozione miracolosa e richiede tempo, il tempo interiore in cui si può imparare a stare davanti al proprio cuore in modo sincero e senza timore, é il Cammino di una vita, è il Cammino della Vita.
Posso dire quindi che il Camminare, gesto concreto e simbolico della Vita che incède, è un esercizio che apre alla dimensione autentica e quindi spirituale, della Vita e del suo fluire.
Sono infinitamente grata di poterlo vivere in questa Esperienza che continua…:-)
al prossimo Cammino!