SLOW TREKKING


Concedersi uno slow trekking è un atto rivoluzionario e benefico. Immergersi con pienezza nel momento presente genera una sensazione di apertura e spazio, per lasciare andare lo stress e le preoccupazioni quotidiane.

Partecipa a queste esperienze in collaborazione con BENETOUR tour operator!

e…

Chi vi guida in queste esperienze?

Eccomi! Sono formatrice, facilitatrice in percorsi di consapevolezza, insegnante yoga, istruttrice trekking, pellegrina e propongo percorsi in cui il filo d’oro del respiro guida e orienta ogni passo, tessendo e curando la relazione tra dentro e fuori, per una vitalità e un equilibrio sempre rinnovato. Promuovo sessioni yoga, laboratori di consapevolezza, slow trekking ed esperienze outdoor. Ho pubblicato con edizioni La Parola il libro: Respira passi. Paesaggi interiori in cammino. 

Possiamo dire che SLOW TREKKING è una filosofia in pratica. E’ recuperare una modalità attenta e curiosa di camminare, togliendo l’affanno di arrivare alla meta, a cui ovviamente si arriva, ma godendo pienamente il percorso, il viaggio.

Perchè scegliere uno SLOW TREKKING? Cosa sperimento?

Imparo a:

  • dare spazio a sensazioni di vitalità ed equilibrio come elementi che si apprendono dall’esperienza diretta, dinamica e in movimento in cui apriamo i nostri sensi alla percezione e al momento presente, passo dopo passo.
  • aprire la mente ad un nuovo modo di conoscere la realtà. Essere capaci di movimento su un territorio variegato, dinamico e vivo, essere attenti alle influenze del vento, del sole e della pioggia e dell’atmosfera in cui si è immersi; essere attenti a quanto ciò che si vive influisce sulla percezione dello stato emotivo interiore e viceversa. Come diceva Einstein: ‘la mente è come un paracadute: funziona solo se si apre’.
  • togliermi un pò di mezzo ( non è un’attività per narcisisti :-)) che detto così ‘pare brutto’ ma in realtà è una grande liberazione. Mi spiego meglio: apriamo la coscienza a ciò che accade nel momento in cui accade e spostiamo l’attenzione dal pensare al sentire. E’ un esercizio di apertura verso la vita che mette da parte per qualche momento le idee, le convinzioni, le valutazioni e pregiudizi che abbiamo su ciò che viviamo per farne esperienza pura e limpida, senza preconcetti.
  • riscoprire la semplicità e l’autenticità. E’ possibile gustare e assaporare cose semplici e genuine che richiamano le tradizioni culinarie, gli usi e i costumi dei luoghi che si attraversano, la storia di chi ci ha preceduto, la cultura del luogo, le radici…
  • trovare nel respiro un amico fidato. Il cammino stimola le potenzialità del respiro e questa esplorazione ci permette di tornare a casa più abili ad affrontare i sali scendi della vita quotidiana e ci fa sentire più energici.
  • ritrovare la connessione tra corpo e mente. Pensiamo spesso di ‘essere connessi’ perchè siamo sportivi ( chi tra di noi lo è) o curiamo il corpo inteso come aspetto esteriore ma la vera connessione sta nell’instaurare un dialogo in cui fare amicizia con il corpo. Il corpo tende sempre all’omeostasi (ovvero all’equilibrio) e ci manda segnali chiari sull’attenzione e cura di cui necessita. Le neuroscienze ci dicono che il corpo manifesta ciò che la mente non elabora.

In queste esperienze speciali vivremo tutto questo e di più con una modalità leggera e cordiale (da cuore che gioisce) in cui ridere insieme, connettersi empaticamente alla natura e ai nostri compagni di viaggio, gustare insieme il bello che sempre è a disposizione e tornare a casa con una sensazione di pienezza, qualche consapevolezza in più e tanta voglia di ritornare.

Vuoi saperne di più?