Carissimi,
vi auguro ‘barlumi di unione’ (come leggevo da una riflessione dell’insegnante e meditante Christina Feldmann).
Quei momenti “quasi” impercettibili e brevissimi in cui ci sentiamo tutt’Uno con ciò che c’è dentro e fuori di noi: le relazioni, la natura, il mondo.
Forse possiamo riportare alla nostra memoria qualche barlume di unione per nutrire le nostre cellule in profondità di questo sentire.
Credo che lo yoga e la pratica che insieme condividiamo ci aiuti in questa direzione.
Una delle più grandi sofferenze che sperimentiamo, come esseri umani, è la sofferenza di sentirsi separati, isolati, o esclusi. È un dolore che ha le sue radici nella solitudine, nella paura e nell’imbarazzo. E questi ‘ barlumi di unione’ sono possibili se andiamo “oltre noi stessi”.
Rumi dice: “Là fuori, oltre a ciò che è giusto e sbagliato esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì“.
Più che un’affermazione, mi sembra una benedizione e un augurio di vicinanza, comunione, solidarietà.
Sono certa che la luce di quel campo è quella che ognuno di noi può coltivare nella propria esistenza.
Vi ringrazio per esserci stati,ognuno con i propri tempi e modi, seppur in mezzo a difficoltà e fatiche, imprevisti spiacevoli e affanni, perchè la Vostra presenza rinsalda la motivazione della pratica in me e la mia dedizione aiuta la vostra partecipazione.
Che sia un Sereno Natale e un periodo in cui riposare.
Vi abbraccio.
Elisabetta.
Om Shanti.