Ho avuto la fortuna di incontrare il Kalarippayat (o Kalarippayattu) anni fa nel mio percorso di pratica, approfondimento e ricerca nello yoga e me ne sono innamorata.
La focalizzazione sull’ intenzione e sullo sguardo e la connessione tra questi due elementi ha aperto la mia visuale e potenziato la forza interiore; l’allenamento modulato tra esercizi statici e dinamici ha influito positivamente sulla ricerca del mio equilibrio psico – fisico; gli esercizi intensi in apertura, allungamento, tenuta che richiamano anche forme e movimenti di animali incanalano naturalmente il fuoco interiore trasformando “la spinta all’azione” spesso re-attiva e aggressiva in un’esecuzione disciplinata e armonica dove mente – corpo e spirito si uniscono.
E ‘una disciplina intensa dal sapore antico, utilissima all’uomo di oggi che perde contatto, resistenza, lucidità nello stress della vita quotidiana. Per me è molto di più: è una via in cui, attraverso il corpo, entro in contatto con una dimensione più ampia e profonda, ritrovo presenza mentale e il mio ego si fa da parte…senza scalpitare:-)
Riporto quanto gentilmente tratto da un articolo del mio istruttore Fabio Dal Molin.
L’India, terra di contrasti dall’enorme patrimonio culturale,è anche la culla di una delle più antiche arti marziali del mondo:il Kalarippayat , conosciuto anche come Kalari. Quest’arte, originaria dello stato del Kerala, probabilmente precorre tutte le arti marziali e fonda le sue radici nella tradizione vedica di 3500 anni fa.
Si narra che un giovane principe del Kerala di nome Bodhidharma fosse un abile guerriero di Kalarippayat. Convertitosi al buddismo viaggiò verso il nord ed in seguito divenne il precettore dei monaci Shaolin.
La leggenda indica come fondatore del Kalarippayat il saggio Parasurana il quale lo ricevette come insegnamento direttamente dal Dio Shiva.
Il nome Kalarippayat deriva da due parole della lingua malayalam parlata in Kerala: “kalari” (campo di battaglia), indica un’area, uno spazio ben preciso – un’ area terra battuta di 42 piedi di lunghezza per 21 piedi di larghezza – nel quale viene fatto il “payat” (addestramento), ovvero l’esercizio.
Letteralmente significa “addestramento per il campo di battaglia” e quindi rappresenta il luogo dove si pratica l’arte marziale.
Lo stesso Parasurana, si dice, costruì 108 kalari in tutto il Kerala e donò le spade a 36.000 bramini con l’ordine di diffonderlo ed insegnarlo.
Del Kalarippayat si possono distinguere tre stili principali con riferimento alla geografia del Kerala: lo stile del nord (Vadakkan), lo stile del sud (Thekkan) e lo stile centrale (Madhya). Il Kalari è strettamente legato sia all’Ayurveda che allo Yoga con le quali si è evoluto. Molti esercizi sono basati sulle pratiche Yoga mentre l’Ayurveda ricopre un ruolo importante per la conoscenza dei rimedi naturali che fanno parte di questa antichissima scienza medica; una dieta sana, le cure con le erbe e i trattamenti con massaggi profondi sono elementi fondanti la pratica del Kalarippayat.
L’insieme di questi elementi e le relative pratiche formavano l’addestramento delle caste dei guerrieri che in passato proteggevano i regni e le famiglie reali di quelle zone.
Ancora oggi nei villaggi delle zone piu rurali del Kerala e in parte del Tamil Nadu, il Kalarippayat é una parte importante nell’educazione dei bambini e dei ragazzi a partire dal settimo anno di età.
La pratica del Kalari prevede un lavoro intenso (ma non estremo) sul proprio corpo attraversando vari stadi di apprendimento e crescita interiore utili a superare qualsiasi situazione, soprattutto i conflitti presenti dentro e fuori di noi. Per questa sua prerogativa possiamo definire l’esercizio e lo studio del Kalarippayat come un processo permanente di scoperta della nostra natura fisica, mentale, emozionale e spirituale. Racchiude in se un’arte marziale, un’arte medica e di guarigione e la ricerca di Sé in un cammino che per sua natura non può che essere spirituale.
PROVARE PER CREDERE!
Praticare Kalarippayat nel territorio del levante ligure è possibile!
Per chi interessato a provare potete contattarmi ai riferimenti in Contatti o direttamente il mio istruttore al n° 320-3225560 – geachiavari@gmail.com