Ed eccoci in inverno!
E in questi giorni il freddo si fa sentire, è pungente.
Allora possiamo prenderci un minuto per riscaldarci e ammorbidirci con una versione base del respiro ujjayi, il respiro sonoro, il respiro del vittorioso, nella tradizione yoga.
Ci sediamo in posizione comoda a gambe incrociate su un cuscino facendo attenzione ad avere la schiena eretta, non rigida , le mani in grembo in cui la destra è contenuta nella sinistra e i pollici si toccano
oppure
possiamo semplicemente essere seduti su una sedia con la schiena distaccata dallo schienale e le mani in grembo o appoggiate sulle ginocchia,
portiamo l’attenzione al pavimento pelvico e all’addome portando gentilmente l’ombelico verso la colonna, come un leggero risucchio che ci permetta di essere consapevoli di un addome tonico, attivo, apriamo bene il torace, facciamo scendere le spalle e le scapole, il mento è parallelo al pavimento, il viso si rilassa, la lingua è gentilmente appoggiata sul palato.
Siamo comodi, rilassati, ricettivi, aperti al momento presente a cui riportiamo la nostra mente, con gentilezza…
e poi cominciamo a inspirare e respirare normalmente, dal naso.
Inspiriamo e sentiamo che il respiro sale dal basso e arriva al torace, alle clavicola, alla gola.
Espiriamo, il respiro ridiscende.
Ora inspiriamo normalmente ed espirando apriamo leggermente la bocca pronunciando il suono ahhhhhh, sottovoce, per tutta la durata dell’espirazione.
Continuiamo così per qualche respiro, poi chiudiamo gentilmente la bocca ( senza serrare le labbra o il contatto tra mascella e mandibola) e cerchiamo di riprodurre questo suono dentro di noi in inspirazione ed espirazione,… come il suono del mare, dell’onda che arriva sulla battigia e se ne va
Ci accorgeremo praticando che la nostra glottide, il canale della gola è leggermente chiuso e che pur respirando solo con il naso possiamo emettere lo stesso suono.
Respiriamo in ujjaiy per 5-10 respiri, ci accorgeremo alla fine di essere più calmi, e comparirà una leggera sensazione di calore interno.